Un giorno, mentre stavamo tornando da scuola, un cavallo senza cavaliere, con le briglie sul collo, superò al gran galoppo il nostro gruppo e si infilò nel cortile di una fattoria in cerca di un sorso d’acqua. Grondava di sudore. Siccome il contadino non lo riconosceva, mi avvicinai e gli salii in groppa; dato che aveva le briglie, afferrai le redini gridando: ”Su, andiamo” e puntai verso la strada. Sapevo che il cavallo avrebbe preso la direzione giusta, ma non sapevo quale fosse la sua direzione.
Il cavallo trottava e galoppava. Ogni tanto abbandonava la strada e prendeva per i campi. Allora tiravo le redini e richiamavo la sua attenzione sul fatto che era tenuto a mantenere la strada. Infine, dopo quattro miglia dal posto dove lo avevo incontrato, entrò nel cortile di un’altra fattoria.
Il contadino disse: “Ah, è così che si torna a casa?”, e rivolgendosi a me: “Dove l’hai trovato?”
“A circa quattro miglia da qui”, risposi.
“Come hai fatto sapere che sarebbe venuto qui?”
Risposi: “Non lo sapevo io… lo sapeva lui. Quello che ho fatto io è fargli mantenere viva l’attenzione sulla strada”.
Milton H. Erickson