L’ansia da prestazione è una emozione di intensità esagerata
che si sviluppa quando si sente di essere sottoposti a un giudizio relativo alla produzione di un certo risultato.
Di per sé l’ansia è un meccanismo di sopravvivenza e non va mai eliminata del tutto.
L’ansia da prestazione è indipendente dalle reali capacità dell’individuo e si manifesta tipicamente in due situazioni: il rapporto sessuale e l’esame.
Nell’ansia da prestazione il soggetto associa il raggiungimento del risultato desiderato non alla soddisfazione o al disappunto per averlo o non averlo raggiunto, ma al proprio valore assoluto come individuo.
Si tratta di una generalizzazione che ha profonde implicazioni sull’autostima e sulla sicurezza di sé. Questo perché cede implicitamente la valutazione del proprio valore di individuo a un giudice esterno e spinge il soggetto verso un perfezionismo disfunzionale.
L’ansia può essere sfibrante al punto da impedire con la sua sola presenza di raggiungere i risultati desiderati.
Il trattamento dell’ansia da prestazione inizia con un lavoro sul ridimensionamento del significato dell’insuccesso proseguendo poi lungo un percorso terapeutico simile a quello relativo agli altri tipi di ansia.