Scoprire di avere una malattia è sempre uno shock. Che sia una malattia acuta o cronica, accogliere certe notizie non è affatto semplice. Ognuno di noi reagisce in maniera diversa, chi più emotivamente, chi cercherà di razionalizzare, chi negherà la malattia.

Dal punto di vista emozionale ognuno affronterà a modo proprio la complessa gestione delle emozioni che si scatenano.
Una persona malata, consapevole della gravità della propria malattia è sottoposta ad un forte stress. Infatti, la malattia ci mette in contatto con la propria precarietà e il senso dell’essere finiti, generando spesso emozioni di ansia e angoscia. Essa arriva come un attacco alla propria integrità, una minaccia alla propria unità e alla propria immagine, alla percezione di controllabilità del proprio corpo e della propria vita in generale. La malattia, infatti, non colpisce solo il corpo, ma anche la psiche. E’ un avvenimento psichico che crea un vissuto complesso da gestire.

Cosa possiamo fare?


E’ necessario assicurare la migliore qualità della vita proprio nel momento in cui la malattia e la morte potenzialmente  fa capolino nella vita di una persona.
La dott.ssa Lopane si mette all’ascolto della persona che ha bisogno di esprimere i suoi timori, i suoi dubbi e tutte le altre emozioni correlate. Parallelamente osserva come la persona si adatta alla malattia, quale è il suo personale livello di stress, il bisogno di controllo sugli eventi, la capacità di parlare delle proprie emozioni e di cercare sostegno intorno.

Insieme al paziente è importante trovare il personalissimo modo per vivere al meglio la malattia: entrare in contatto con le proprie emozioni, imparare a esprimerle al meglio, siano esse paura, rabbia, tristezza.

Interventi

Attraverso esercizi di rilassamento e i protocolli EMDR la persona può arrivare a canalizzare al meglio le reazioni emotive, soprattutto al fine di accettare di provare e vivere delle esperienze e delle emozioni considerate negative, piuttosto che lottare per evitarle.
Agendo sia sul corpo che sulla psiche la malattia intacca nel profondo il modo di percepirsi. L’autostima può essere profondamente minata. L’intento sarà quindi quello di ricostruire una visione di se stessi nuova, alla luce del cambiamento che ha toccato psiche e corpo, confrontando la persona con la propria vulnerabilità e l’incontrollabilità degli eventi della vita.
Il malato necessita quindi di essere accolto nella sua totalità grazie ad un approccio che sappia ascoltare sia il sintomo fisico che quello psicologico, in relazione con l’unicità del suo essere. Occorre pertanto agire in modo olistico, prendendo in considerazione la persona nella sua interezza, non solo corpo e patologia, non solo sintomo, ma anche emozioni, relazioni, paure e speranze.